Diagnostica parodontale
Lo stato parodontale mappa l’attacco parodontale – cioè l’attacco effettivo delle gengive e la posizione dell’osso attorno i denti assieme ad altri criteri fondamentali. Esso viene determinato attraverso la misurazione della profondità delle tasche gengivali (6 posizioni per dente = 6 valori) assieme ad altri criteri, come il sangiunamento, la recessione, le forcazioni e la mobilità.
Lo status parodontale va eseguito:
È l’unico modo per fare una vera diagnosi. Per diagnosticare la parodontite correttamente ci vogliono sia le misurazioni cliniche che uno stato radiografico, che tipicamente richiede 11-15 radiografie periapicali.
Oltre un esame parodontale, i tessuti orali vengono controllati in merito alla presenza di altre patologie
Fase 1: Terapia parodontale non chirurgica
La detartrasi e levigatura radicolare sottogengivale rimuovono la placca batterica, le tossine e il tartaro in modo non chirurgico lasciando le radici lisce e meno propense all’reinfezione. A seconda dei casi la cura è suddivisa in 2-4 appuntamenti in anestesia locale. Questa fase è la cura di base.
Il trattamento non chirurgico per avviare il processo di guarigione è la cura iniziale per tutti gli stadi della malattia parodontale. Nei casi più complessi un intervento chirurgico o rigenerativo potrebbe essere indicato.
Questo tipo di cura genera fastidi molto blandi controllabili, se del caso, con un analgesico
L’esperienza professionale è essenziale per garantire una rimozione completa e aumentare le possibilità di guarigione.
Dopo la terapia non chirurgica viene fatto la rivalutazione parodontale per appurare la riduzione della profondità delle tasche. La collaborazione del paziente tramite un’igiene orale ottimale è cruciale per il successo del trattamento.
I laser possono essere un utile coadiuvante nella terapia parodontale. Ogni laser ha lunghezze d’onda e livelli di potenza differenti per applicazioni specifiche. Alcuni usano l’ablazione laser per decontaminare per esempio le superfici di un impianto. Altri tipi di laser, come il laser a basso livello (“low level laser” (LLL)) vengono utilizzati per la loro azione di fotobiomodulazione dei tessuti o biostimolazione che agisce per migliorare la guarigione attraverso sessioni multipli. La terapia fotodinamica (“photodynamic therapy” (PDT)) prevede l’uso di laser a bassa potenza per eliminare i microrganismi tramite l’applicazione di una sostanza fotosensibilizzante che viene assorbita dai batteri stessi e attivata tramite il LLL.
I laser possono avere effetti battericidi, ridurre l’infiammazione, accelerare la riparazione dei tessuti e la guarigione delle ferite, facilitare la rigenerazione dei tessuti e ridurre il dolore.
Se si soffre di un tipo di parodontite più aggressivo o resistente, o in casi particolarmente complessi o una guarigione compromessa per esempio in caso di diabete, il trattamento laser combinato con un trattamento convenzionale non chirurgico o chirurgico può essere indicato.
In generale, il trattamento laser riduce il dolore e il disagio post-operatorio. Per sfruttare i benefici di alcuni trattamenti laser, potrebbe essere necessario sottoporsi a diverse sessioni. È importante ricordare che il laser non è una bacchetta magica, ma può fornire un valido supporto alla terapia convenzionale. L’approccio migliore è un approccio combinato, ove indicato.
La tecnologia di lucidatura ad aria (AIRFLOW® and PERIOFLOW®) è un metodo per rimuovere selettivamente biofilm, tartaro non consolidato e macchie con l’aiuto dell’energia cinetica, sia nella zona sopra che sottogengivale. Si usa uno spruzzo di aria compressa, polveri a grana fine (14-25 μm) e acqua. È un’aggiunta alla terapia parodontale.
Questa tecnologia ci aiuta a modificare la condizione epigenetica, modificando così l’espressione genetica dell’attuale stato infiammatorio. Col tempo potremmo trasformare le gengive ammalatte in uno stato guarito, più stabile e immunologicamente favorevole, nonostante qualsiasi predisposizione genetica di risposta immunitaria residente!
Fase 2: Terapia parodontale chirurgica
L’obiettivo principale della chirurgia parodontale è di eliminare i difetti ossei e gengivali causati dalla parodontite e ripristinare l’estetica e la funzione dei denti, gengive e ossa danneggiati dalla malattia avanzata. Durante questo trattamento, le gengive vengono delicatamente sollevate per ottenere l’accesso e rimuovere efficacemente batteri, tartaro e tossine su tutta la lunghezza della radice, pulire l’osso e rimuovere il tessuto malato. Il tempo di recupero è abbastanza breve. Se la geometria del difetto è favorevole, possiamo anche raccomandare un trattamento rigenerativo (vedere rigenerazione parodontale) che può rigenerare una parte dell’osso e della gengiva perduti. Gli innesti ossei, le proteine stimolanti i tessuti (prodotti biologici) e/o le membrane possono essere utilizzati per promuovere la capacità del proprio corpo di rigenerare osso e tessuti. Il termine “chirurgia” non deve spaventare. Tecniche moderne e approcci innovativi rendono la chirurgia più efficace di prima con poco o nessun disagio.
Casi che non si risolvono in modo non chirurgico necessitano al momento opportuno un approccio chirurgico. Ci sono diverse opzioni disponibili e personalizzabili.
Il danno causato dalla parodontite avanzata è irreversibile e i tessuti non possono rigenerarsi da soli. Tuttavia la parodontite può essere trattata e contenuta intervenendo prima possibile per ripristinare la salute orale.
Tasche iniziali profonde inducono generalmente una terapia chirurgica dopo la fase conservativa. L’approccio appropriato verrà determinato in occasione della rivalutazione parodontale.
La guarigione subentra entro 1-3 settimane con pochi fastidi, mentre la maturazione dei tessuti avviene dopo diversi mesi.
A seconda della forma del difetto, un intervento rigenerativo tramite l’applicazione di biomateriali, innesti ossei, fattori di crescita o prodotti biologici (in inglese: “biologics”) per aiutare a rigenerare nuovo osso e attacco nei difetti parodontali, può essere indicato.
Per far crescere nuovo osso e attacco gengivale attorno ai denti e migliorarne la prognosi
Persistenti difetti ossei verticali non risolti con la fase conservativa
Simile alla chirurgica parodontale con particolare accento a graduale ritorno all’igiene orale domiciliare.
Rigenerazione delle gengive
Perimplantite
La diagnosi e il trattamento precoci preservano la vita di un impianto ed evitano complesse terapie chirurgiche o peggio, la perdita dell’impianto
Qualsiasi impianto che mostri una profondità di sondaggio crescente, sanguinamento cronico al sondaggio durante gli esami clinici e perdita ossea progressiva
Generalmente viene somministrato un antinfiammatorio e un analgesico da assumere peri operativamente. Di solito, dopo l’intervento c’è poco disagio.
Analogamente ai denti, l’obiettivo di una procedura chirurgica di base è quello di ottenere l’accesso a difetti perimplantari più profondi e rimuovere efficacemente batteri, tartaro e tossine lungo l’intera superficie esposta dell’impianto, pulire l’osso e rimuovere il tessuto malato. La decontaminazione della superficie implantare è estremamente importante per il successo. La procedura può terminare qui, a seconda della morfologia del difetto. Alcune morfologie dei difetti non consentono la rigenerazione o la risoluzione completa, tuttavia l’obiettivo è migliorare la salute perimplantare.
Arrestare la progressione della malattia e salvare possibilmente l’impianto(i).
Impianti con maggiori profondità di sondaggio e che non possono più essere gestiti solo in modo non chirurgico
Generalmente viene somministrato un antinfiammatorio e un analgesico da assumere peri operativamente. Potrebbe essere necessario un antibiotico.
I pazienti generalmente tollerano bene questo trattamento e in seguito hanno pochi fastidi.
Analogamente alla rigenerazione attorno ai denti, alcuni tipi di difetti attorno agli impianti possono consentire l’innesto osseo per ripristinare l’osso perduto. Vari materiali e tecniche rigenerative vengono applicati e utilizzati per riempire i difetti. La decontaminazione della superficie implantare è estremamente importante per il successo.
Arrestare la progressione della malattia, salvare l’impianto(i) e rigenerare l’osso perduto
Impianti con difetti ossei verticali non gestibili né con approccio non chirurgico né con semplice accesso tramite lembo
Simile al trattamento chirurgico con particolare accento a graduale ritorno all’igiene orale domiciliare
L’infezione nei casi terminali è debellata
Impianti con prognosi infausta
Generalmente i disagi sono gestibili tramite antinfiammatori e analgesici. Potrebbe essere necessario un antibiotico.
Impianti
La mancanza di denti può avere un impatto negativo significativo su masticazione, digestione, fonazione e la salute in generale. L’assenza di un dente accelera il riassorbimento/perdita ossea naturale. La presenza di un impianto imita la stimolazione simile a un dente naturale e preserva l’osso alveolare.
Gli impianti dentali sono una soluzione ideale per sostituire i denti mancanti, evitando per esempio la necessità di limare i denti adiacenti al dente mancante per realizzare un ponte o una protesi parziale con antiestetici ganci metallici.
Ogni paziente è diverso. Le tempistiche di trattamento e guarigione possono variare. Sebbene la tecnologia odierna permetta di ridurre i tempi di cura la naturale propensione alla guarigione e maturazione dei tessuti va rispettata.
Rigenerazione ossea
La perdita di denti può portare ad una qualità o quantità ossea inadeguata per posare impianti. Esistono diverse opzioni di innesto osseo che possono essere discusse durante la consultazione.
La carente disponibilità ossea non permette la posa di impianti.
Un innesto osseo non solo sostituisce l’osso mancante, ma stimola anche la crescita di nuovo osso.
Un volume osseo verticale e orizzontale insufficiente non permette la corretta posa di impianti. Ogni caso viene valutato singolarmente a prescindere dall’età. Determinanti sono le condizioni di salute e i fattori di rischio.
L’osso è un tessuto a crescita e maturazione lenta e l’attesa è sempre vincente. Dopo il periodo di guarigione designato, può iniziare la fase restaurativa.
La cresta alveolare circonda i denti. Questa si riduce notevolmente con la perdita di denti o a causa di infezioni parodontali. Ciò comporta la ricostruzione di una certa dimensione minima per il corretto posizionamento di impianti.
La membrana del seno naturale viene sollevata per creare lo spazio per l’innesto osseo. Dopo il periodo di guarigione, l’innesto è maturo e pronto per l’inserimento di impianti.
Altre cure offerte
La Dr.ssa Broggini si occupa pure di consulenze di patologia orale, biopsie se indicate e frenectomie linguali o labiali. Una frenectomia linguale rimuove un “legamento della lingua”, congenitamente corto e limitante nelle escursioni linguali (anchiloglossia), con conseguenti impedimenti e disturbi della fonazione e del linguaggio. Si occupa anche di bruxismo (digrignare, pressare). Per maggiori informazioni, vedere: digrignamento, anchiloglossia, alterazioni e patologie orali sotto la voce, Parodontologia.
Terapia parodontale di mantenimento
Sembra la fase più banale, ma infatti è la più importante. Il nostro protocollo si basa sulla letteratura scientifica e favorisce il massimo successo.
Poiché la malattia parodontale è cronica e la tendenza alla malattia rimane col paziente, il monitoraggio regolare da il miglior risultato a lungo termine come nei casi di altre malattie croniche (per esempio, diabete).
Con il minimo sforzo si mantengono i risultati acquisiti e prevengono sviluppi avversi
In qualsiasi paziente parodontale: la tendenza alla recidiva resta con la persona, anche se i parametri si avvicinano alla “normalità”.
Nel corso del tempo, i tessuti possono migliorare ulteriormente epigeneticamente con un susseguente incremento nella riduzione delle tasche e nella maturazione gengivale e ossea. Migliora anche il profilo generale di rischio per la salute.
Contatti
Dr. Nina Broggini
Via Stazione 1
6828 Balerna
Regione di Mendrisio
Canton Ticino, Svizzera
+41 91 696 1800
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